UE E MIGRANTI: NON CADIAMO NELLE TRAPPOLE DELLA DISINFORMAZIONE
Sui giornali e nei dibattiti televisivi riguardanti l’UE e i flussi migratori si sente spesso parlare di Regolamento di Dublino, ma non tutte le notizie circolanti su questo argomento riportano la realtà dei fatti, questo genera molta confusione tra i lettori e i telespettatori, contribuendo alla diffusione di fake news che, non solo screditano il lavoro svolto dall’Unione in materia di migrazioni, ma fomentano l’odio e l’intolleranza verso gli immigrati, in particolare i richiedenti asilo.
Urge quindi fare un po’ di chiarezza a proposito, partendo dagli interrogativi ai quali più frequentemente vengono date risposte false o non del tutto attendibili.
Come funziona il regolamento di Dublino in materia di richieste di asilo?
Molto spesso sentiamo dire che questo regolamento non è in grado di disciplinare tutte le domande di asilo che giungono in UE. Ma è FALSO. L’obiettivo del regolamento è, infatti, stabilire criteri e meccanismi per individuare chiaramente quale Stato membro sia responsabile dell’esame di ogni richiesta consentendo così maggiore rapidità nello svolgimento delle procedure di asilo. Nella maggior parte dei casi si tratta dello Stato membro di primo ingresso, ma non sempre, a volte può essere anche lo Stato che ha rilasciato il visto o permesso di soggiorno a un cittadino extra-UE, il quale, allo scadere del documento, chiede asilo al Paese ospitante.
Il regolamento di Dublino penalizza Paesi frontalieri quali l’Italia
FALSO, anche questo. Su 612.700 di richieste di asilo nell’UE nel 2019 quasi un quarto sono state registrate in Germania, seguita da Francia e Spagna, mentre l’Italia si trova al quinto posto. Inoltre, bisogna considerare che quando nel 1990 fu firmata questa convenzione i flussi migratori non contavano gli stessi numeri importanti di ora, l’incremento verificatosi negli ultimi anni ha fatto emergere un punto debole del sistema che inizialmente non aveva previsto una ripartizione sostenibile tra gli Stati membri delle responsabilità per la gestione dei richiedenti asilo.
L’UE non fa nulla per cambiare la situazione.
FALSO. Alla luce delle difficoltà riscontrate a causa della crisi migratoria, la Commissione ha proposto una riforma del regolamento di Dublino allo scopo di istituire un meccanismo equo e sostenibile. Nel 2016 è stato presentato un progetto di revisione che prevedeva un meccanismo correttivo delle assegnazioni.
I principali elementi innovativi sono:
Un nuovo sistema automatizzato per controllare il numero di domande di asilo ricevute da ciascun Paese e il numero di persone effettivamente reinsediate dai singoli Stati membri
Un meccanismo di riferimento per stabilire se uno Stato è sottoposto a una pressione di richieste sproporzionata combinato a un meccanismo di attenuazione di tale pressione
Si tratta di un’iniziativa volta a ribadire il valore fondante di solidarietà all’interno dell’UE, che è stata approvata dal Parlamento Europeo ma non adottata dagli Stati membri.
L’Italia è stata lasciata da sola.
FALSO. Il governo italiano stesso, rappresentato in Europa dal ministro Matteo Salvini, si è opposto a un compromesso proposto dal Consiglio dell’UE per facilitare l’adozione del nuovo regolamento che rendeva volontario il sistema di distribuzione dei profughi e dava ai Paesi contrari la possibilità di fare la loro parte versando una somma di denaro, per ogni persona rifiutata, allo Stato che l’avrebbe accolta.
Attualmente il Consiglio Europeo resta fermo sulla necessità di trovare una soluzione rapida e un consenso unanime sulla base di un equilibrio tra responsabilità e solidarietà, tenendo conto delle persone sbarcate a seguito di operazioni di ricerca e soccorso e della capacità di ogni Stato membro.
DOMANDE
L’Italia è al primo posto in Europa per numero di richiedenti asilo
Vero Falso
Il regolamento di Dublino è un provvedimento obsoleto che è rimasto immutato negli anni
Vero Falso
Tocca sempre in ogni caso al Paese di primo ingresso la responsabilità dell’esame della richiesta di asilo
Vero Falso
Quale pensi sia il valore più importante su cui l’Unione Europea dovrebbe basare le sue decisioni?
Equità Solidarietà
Responsabilità Sostenibilità
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